di Roberto Pagano (2015)
Quarant’anni or sono, scrivendo la biografia di Alessandro Scarlatti mi trovai a mettere in luce certe caratteristiche del personaggio che offuscano l’aureola del santone posto al vertice di quella galleria di miti che è la controversa Scuola Napoletana. È sempre rischioso nuotare controcorrente nei fiumi della tradizione: i pochi appunti mossi a quella mia fatica da recensori generosi e illustri riguardarono per lo più il suggerito ridimensionamento dell’immagine di un boss che evidentemente tutti avrebbero voluto continuare a figurarsi simile ad una sorta di barbutissimo Dio-padre, perennemente intento ad irradiare benefica influenza su famigliari e discepoli. […] Continuo a credere – e questo libro dovrebbe finalmente chiarirlo – che tutti gli elementi di quella biografia contribuiscono a fare luce sulla fragilità dell’uomo: una fragilità radicata in quella Sicilia che so di conoscere meglio di altri, come lo stesso Boyd avrebbe lealmente ammesso quando vide nel mio nuovo libro una felice combinazione di «accurata scientificità» e di «profonda conoscenza della storia e della cultura siciliane», giudicandomi addirittura «senza rivali» nella conoscenza della «psiche» siciliana.
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Roberto Pagano, Alessandro e Domenico Scarlatti. Due vite in una, 2 tomi, Lucca-Roma, LIM-IISM, 2015 | LIM |