di Rodolfo Baroncini e Luigi Collarile (2016)
Attraverso un percorso ermeneutico, frutto di una vasta campagna di ricerche archivistiche e di puntuali ricognizioni bibliografiche capaci di rivelare in filigrana prospettive sotto molti punti di vista sorprendenti, questo studio indaga il contesto storico, sociale ed estetico che ha fatto da cornice alla pubblicazione dell’Orfeo stampato a Venezia nel 1613 da Bartolomeo Magni. Il ritrovamento dell’unico esemplare oggi noto di questa straordinaria raccolta collettanea, qui offerto in facsimile e in edizione critica moderna, ha permesso di rintracciare significative testimonianze dell’attenzione che anche a Venezia si ebbe nei primissimi anni del Seicento verso nuove forme di sonorizzazione della produzione lirica. Sintomatico risultato del complesso intreccio tra l’orizzonte culturale ed estetico di munifici patroni e la curiosità artistica di diversi compositori operanti a Venezia, esse aggiungono un importante quanto inedito tassello alla ricostruzione dell’ampio e articolato fenomeno che ha riguardato la diffusione di nuovi generi musicali, come la monodia accompagnata e le arie strofiche, e in particolare del ruolo che in questo processo ha avuto il contesto veneziano.
Indice: Prefazione; I. Orfeo in «Adria»; II. L’altro Orfeo (1613): indagini di bibliografia ermeneutica; III. Orfeo (1613): liriche e musiche. Edizione critica: Frontespizio e dedica; Le liriche; Le musiche; 1. Giovanni Priuli, Sospir, che del bel petto; 2. Bartolomeo Barbarino, Ohimè questi sospiri; 3. Giovanni Battista Grillo, Ancor speri, ancor tenti; 4. Alvise Grani, Godiam, che ’l tempo vola; 5. Giovanni Sansone, Occhi, un tempo mia vita; 6. Giovanni Priuli, Schiera d’aspri martiri; 7. Giovanni Battista Grillo, L’innamorato Aminta; 8. Bartolomeo Barbarino, Amor è cieco e io, seguend’ il male; 9. Alvise Grani, Voi, voi lagrime mie; 10. Giovanni Priuli, O tronch’ innamorati; 11. Bartolomeo Barbarino, Tu sospiri, io sospiro; 12. Eleuterio Guazzi, Tu parti, anima mia, ohimè, tu parti; 13. Giulio Caccini, Tacerò sì, ben mio; 14. Eleuterio Guazzi, Non fuggir, Fillide bella; 15. giovanni priuli, Se corrisponde a tuoi bei lumi il core; 16. Francesco Rasi, Filli mia, Filli dolce; 17. Francesco Rasi, Occhi, che fia già mai; 18. Bartolomeo Barbarino, Sembri l’aurora, o ritrosetta Clori; 19. Giovanni Priuli, Arde il mio petto misero; 20. Adespoto, Rompa il silentio della notte omai; 21. Adespoto, Sotto rustico tetto; 22. Adespoto, Così m’ha fatto Amor, d’aspri martiri; 23. Adespoto, Crin d’oro crespo e d’ambra tersa e pura; 24. Adespoto, Che ti val saettarmi, s’io già fore; 25. Adespoto, Cantai un tempo: e se fu dolce il canto; 26. Adespoto, Deh girate, luci amate; 27. Adespoto, O chiome erranti, o chiome; 28. Adespoto, Poi che si nega fede; 29. Adespoto, Ombra son io d’un infelice amante; 30. Francesco Rasi, Un guardo, ohimè, ch’io moro. Facsimile Orfeo (1613); Bibliografia; Indice dei nomi.
Rodolfo Baroncini (*1954) già docente di Iconografia musicale presso l’Università di Parma, è docente di Storia e storiografia della musica presso il Conservatorio di Adria (Rovigo). Gli orizzonti della sua ricerca comprendono la musica strumentale dei secoli XVI e XVII, e l’ambiente musicale e culturale veneziano dell’epoca di Gabrieli e Monteverdi. È autore di un’ampia monografia su Giovanni Gabrieli (Palermo 2012).
Luigi Collarile (*1972) è dal 2013 docente di Semiologia della musica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dal 2009 al 2013 è stato ricercatore del Fondo Nazionale Svizzero presso l’Université de Fribourg. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la vita musicale nella Venezia dei dogi, la fenomenologia della musica sacra in epoca moderna, la storia dell’editoria musicale, l’orizzonte sonoro del Grand Tour in Italia.
Volume | Prezzo |
Rodolfo Baroncini – Luigi Collarile, L’altro Orfeo (1613) e le «nuove musiche» a Venezia, 2016 | 52,00 € |